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La Storia

Prima di passare a parlare dell'A.C.A.T. PRATESE e del suo sviluppo dobbiamo affermare che nel territorio Pratese il primo approccio con i C.A.T (Club Alcologici Territoriali) si è avuto nel mese di Febbraio 1986 e precisamente il giorno tre; in quel tempo l'associazione da cui dipendevano gli stessi C.A.T era l'A.C.A.T di Firenze e della quale erano state fondatrici anche le famiglie di Prato. Diciamo che i primi passi a Prato si sono avuti con le famiglie di Ubaldo Toccafondi, Nazzareno Bongiovanni, Fernando Rigotti, e Luigi Dreoni, il quale faceva da operatore (oggi servitore). Va ricordato lo psicologo dott. Lamberto Scali che stato fondatore dell'A.C.A.T Firenze in quanto già vi operava. 

Le prime riunioni le abbiamo fatte nella sede del " Centro studi e applicazione della terapia relazionale "di cui era responsabile la Dott/ssa Sandra Melosi; eravamo in Via Bartolini e successivamente ci siamo spostati in via Roma c/o Dipartimento di Salute Mentale dirette dal Prof Alberto Parrini, il quale ha dato tutto l'apporto perché tali C.A.T. andassero avanti. 

Dal giorno del primo Club a Prato e la fondazione dell'A.C.A.T siamo stati organizzatori di alcune iniziative quali un Interclub Regionale presso la Biblioteca Lazzeriniana dove sono state presenti anche Autorità, che avevano il compito di responsabilità della Salute Pubblica;era presente la stampa e siamo andati anche ad una trasmissione in onda su TV PRATO. 

Questi fatti, insieme con altri più o meno importanti ci hanno fatto riflettere e ci hanno indotto a creare e fondare l'A.C.A.T. di Prato, un compito facilitato per molti versi dal fatto che eravamo Soci dell'A.C.A.T. di Firenze e quindi non eravamo sprovveduti. 

Siamo così arrivati all'11 Ottobre del 1989, data di nascita dell'A.C.A.T PRATESE; questa (per obbligo) necessitava di un atto di Fondazione e di uno Statuto quindi era impositivo trovare un notaio che ci facesse il tutto e lo abbiamo trovato nella stessa persona che aveva legalizzato l'A.C.A.T. di Firenze , una persona molto vicina ai problemi alcoolcorrelati e che si è prestata affinché il tutto avesse un iter breve. 

Il primo presidente è stato Ubaldo Toccafondi ed il vice Lamberto Scali (nel ricordare che Toccafondi è stato il primo alcolista in trattamento a Prato era scontato che venisse nominato presidente dell'associazione costituitasi). 

Avevamo una ragione per costituire un'Associazione perché sapevamo che questa avrebbe avuto un impatto ben diverso sul territorio: il costituire un corpo sociale era ben più di agire come singoli Club, poiché un'associazione era presa più in considerazione da tutte le strutture pubbliche, cosa che ci permetteva di poter avere agevolazioni anche in campo finanziario finalizzate alle varie iniziative che avremmo fatto di volta in volta. Nel proseguo del cammino abbiamo trovato collaborazione anche da altre persone molto vicine a chi aveva bisogno, a chi aveva un disagio: queste persone erano Piero Rossi, Lino Mugnai, Aurelio Ciullini, Patrizia Pacini, i quali operando già all'interno del dipartimento di salute mentale avevano più possibilità e avrebbero permesso un ulteriore aumento dei CAT in quanto queste persone erano già preparate alla metodologia dei Prof. Hudolin avendo loro stessi fatto corsi specifici. 

Ora che avevamo l'A.C.A.T. occorreva andare avanti, farci conoscere sul territorio cioè uscire dal nostro guscio, e per prima cosa ci siamo presentati ed incontrati con il Sindaco di Prato Sig. Claudio Martini persona che si è dimostrata attenta a quanto gli proponevamo tanto da prometterci tutto il suo interessamento (compatibile al Suo ruolo); in quell'occasione gli abbiamo fatto dono di una targa ricordo. 

Era diventato obbligatorio incontrarsi anche con i Dirigenti dell'allora USL n°9, così il direttore ing. Biancalani ci ha convocati ed anche li è emerso che la nostra presenza sul territorio rappresentava un valido aiuto per le famiglie al cui interno era presente un disagio alcolcorrelato. Una cosa che aveva importanza per il presidente Toccafondi era che fossero le famiglie ad avere una preponderanza nel portare avanti il lavoro dell'associazione perché così cresceva il loro impegno e sarebbe stato un buon cammino per il cambiamento del loro stile di vita.Nella Regione Toscana non eravamo la sola A.C.A.T. ma già se n'erano costituite altre e così si è creata anche l'A.R.C.A.T/T (associazione Regionale dei Club Alcologici Territoriali) e quindi anche l'A.C.A.T Prato aveva il compito di aderirvi; una nota lieta era che a fondare l'Associazione Regionale erano stati chiamati due rappresentanti per ogni A.C.A.T. : per l'A.C.A.T. Prato erano il Dr LAMBERTO SCALI persona già nota nei programmi Regionali e Dina Miceli la quale per Sua sfortuna ha avuto una presenza fulminea ed é stata sostituita da Luigi Dreoni che ancora oggi ne fa parte . 

Le cose erano andate avanti bene e le famiglie ne erano entusiaste tanto da partecipare ai vari Interclub Regionali, ai convegni, ai congressi, alle scuole di 2°e 3° modulo e tutte le volte riportavano un bagaglio d'esperienze utili avendo avuto la possibilità di confrontarsi con realtà anche al di fuori della Toscana. 

Fra le altre cose ci era venuta in mente (poi l'abbiamo realizzata) anche l'idea di consegnare una medaglietta in oro al compimento dei cinque anni d'astinenza (oggi sobrietà), questa aveva incise le date d'inizio e del 5° anno, poteva essere una banalità ma nessuno può immaginare quello che si prova al ricevimento (io che di solito parlo sempre in quel frangente non sono stato capace di dire una parola e chi era presente può testimoniarlo) questo non c'entra niente con la storia dell'A.C.A.T. ma questi momenti d'emozione fanno parte della metodologia. 

Il più bello é venuto quando si é deciso di organizzare la settimana di sensibilizzazione con la presenza del Prof. Hudolin, in quanto é andato tutto in porto e tutto per il meglio; le paure che avevamo si dissolsero presto. Il responsabile di questa era Lamberto Scali ed alla fine della settimana quando il Professore ha detto: "ora voi fatto corso, ora voi raddoppiare i club !!!" Non so come si sentisse in quel momento Lamberto Scali ma tanto le parole del Professore non concedevano repliche, quindi qualcuno ha dovuto ingoiare il tutto, che fosse dolce, o che fosse amaro. 

Un fatto è certo ed è quello che siamo andati avanti andando ad operare (come CLUB) anche in Comunità fuori del territorio del Comune di Prato e precisamente a Vernio, Vaiano, Montemurlo, e poi a Poggio a Caiano. In quei tempi la regione Toscana aveva emanato una legge che indicava i S.E.R.T. COME PUNTO DI RIFERIMENTO, per le dipendenze anche da alcool quindi era divenuto obbligo presentarsi anche ai Dirigenti di quel servizio (tengo a fare una precisazione: nelle fasi di preparazione della futura legge da portare in regione c'era l'impronta, non da poco, dell' A.C.A.T. di Prato). 

Quando ci siamo presentati al direttore del S.E.R.T. Dott. Giuliano Villani l'impatto non è stato duro in quanto egli stesso già ci conosceva, avendo fatto il corso di sensibilizzazione proprio da noi, e così è subito nato un rapporto di collaborazione reciproca che ancora oggi è in atto. Questa è un po' la storia dell'A.C.A.T. di Prato, è stata molto sintetizzata perché non potevamo scrivere ogni cosa ed ogni attimo di vita (sarebbe bello farlo ma in altra occasione) ci sarebbe voluto troppo tempo e sono convinto che avremmo finito per annoiare tutti quindi è meglio dettagliare tutte le iniziative fatte nell'arco di tutti questi anni. Si rende la cosa più comprensibile e molto più apprezzata perché si tocca con mano " fra virgolette" il lavoro fatto dalle famiglie dei CAT pratesi e della Provincia: nella lettura di quanto sopra e di quanto segue crediamo che tutti rivivano momenti bellissimi. 

Questo documento è stato scritto ed elaborato da Luigi Dreoni il quale ringrazia tutta l'A.C.A.T. per il compito affidatogli.